Scrittore e ideologo francese. Prese gli ordini religiosi e fu introdotto alla
corte; nel 1695 fu eletto accademico di Francia e qualche anno dopo, nel 1702,
divenne cappellano della duchessa d'Orléans. Nel 1713 pubblicò le
Mémoires pour rendre la paix perpétuelle en Europe, opera
nella quale sosteneva la necessità, per i sovrani d'Europa, di riunirsi
in una lega, in modo da garantire a tutti una pace duratura. Nell'opera, che
suscitò numerose polemiche,
S. propugnava inoltre la creazione di
un esercito di pronto intervento in caso di eventuali violazioni delle regole
internazionali, di un tribunale a cui spettasse risolvere le controversie e di
un territorio neutrale in cui riunirsi. Critico nei confronti del Regno di Luigi
XIV, lo attaccò duramente con la pubblicazione nel 1718 del
Discours
sur la polysynodie, in seguito alla quale fu espulso dall'Accademia di
Francia. Oltre ai volumi di argomento pedagogico e sociologico, di
S. si
ricordano gli
Annales politiques, sul Regno di Luigi XIV
(Saint-Pierre-Eglise, Cherbourg 1658 - Parigi 1743).